Pagina (310/412)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quella parte di Romagna, la quale tiene la Città nostra, era in grande disunione, et ogni dì vi si faceva furti et omicidi assai; per questo la città diliberò di comporre inanzi che arme s'avessino a muovere perché, sendo su confini, era pericoloso averla disunita.
      Per questo s'ordinò una provisione di mandare in quella parte un rettore, che lo facessino gli Otto di Pratica e non si traessi a sorte. Non si vinceva la provisione perché già lo stato non era sì gagliardo come nel tempo governava Lorenzo, e credevono gli uomini che Piero de' Medici vi volessi mandare uno perché guadagnassi; in modo fu necessario che el Nove delle Riformagioni dicessi quando ebbe letta la provisione: "Io vi fo intendere questo, che questa provisione si fa perché il tempo lo richiede e che sarà fatto capitano il migliore uomo di Firenze".
      Allora, tutti giudicando avessi a essere Piero, si vinse la provisione, e lui fu eletto et in quella provincia si portò in modo che quasi tutta l'unì e fermò gli omicidi. Ma, sendovi stato un anno, amalò e non poté finire l'uficio, ma fu necessario tornassi in Firenze per medicarsi.
      In questo tempo e' romori di Francia più si sparsono, e dopo la fama venne la cosa in fatto: el Re passò in Italia, et in Firenze seguì la rinovazione come e' più sanno. Quante volte lo viddi io in questo tempo piagnere, affermando che vedeva la rovina della città, e ch'e' Franciosi venivano per comune distruzione d'Italia! Nelle mutazione dello stato sempre consigliò si perdonassi e che gli uomini s'unissino a mantenere la libertà.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





Romagna Città Otto Pratica Lorenzo Piero Medici Nove Riformagioni Firenze Piero Firenze Francia Italia Firenze Franciosi Italia