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      BASILIO: Non iudicavi tu che egli facessi male a mettere in periculo la patria sua, per mezzo della quale e lui e li sua erono venuti in tanto grado?
      ANTONIO: Come s'io iudico che facessi male! E per questo ti dissi che malvolentieri parlavo di tal materia, per non dannare uno al quale porto affezione e reverenzia. Ma siamo tutti uomini imperfetti e la grandezza quasi tutti ci fa deviare dal cammino dritto: e se ne potrebbono dare mille essempli. Et è verissimo quello proverbio che dice che li onori mutano i costumi, e quell'altro che dice: 'Il magistrato fa cognoscere li uomini'.
      Ma seguitando il parlare, ancora che li Fiorentini spendessino assai, non fu possibile resistere agl'inganni de' Veniziani né supplire alla povertà et inavertenzia del Papa.
      BASILIO: Tu di' che il Papa faceva spendere a' Fiorentini? Come poteva lui, stando a Roma et avendo già perduta la reputazione, come tu di', stringerli a spendere?
      ANTONIO: Tu sai che io non sono stato in questa città quaranta anni sono, né posso saper bene il modo del governo. E tu ne puoi essere meglio informato di me che eri sempre, secondo intendo, tra' primi chiamati dal cardinale di Cortona il quale governava qui per il Papa. E so bene che, se il Cardinale non avessi acconsentito alle inoneste domande del Papa, circa i danari, che il Papa era constretto ad avere pazienzia. Però tu, che sei stato qui, dimmi la causa perché Cortona facessi questo.
      BASILIO: Se bene tu hai detto che io ero tra' primi chiamati da Cortona, tu hai a intendere che io e li altri ci pasciavamo di questo.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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