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      E pensava che in Firenze fussi un numero di cittadini i quali fussino constretti seguitare la fortuna de' Medici in ogni evento, e poterli trattare come li pareva; e non pensava ad altro se non satisfare al Papa in ogni cosa e compiacere a' cardinali et altri prelati e signori e gran maestri, con danno e disonore della città. E benché li fussi ricordato che lui era mandato in Firenze per essere di quella difensore, e che aveva ancora a difendere il Papa, il quale glien'arebbe poi buon grado, non lo voleva credere. E pensava che chi gliene diceva, lo facessi per non poter sopportare quel modo di vivere, e seguitava in fare spendere la città senza discrezione. E da questa spesa procedè che l'aggravò di dua accatti, che si venderono i beni dell'arti, che si fece imposizione a' preti, in modo che non ci restava uomo che non fussi malcontento, poiché l'amore che hanno i popoli a chi li governa, procede tutto dall'utile e, quando quello manca, l'amore si converte in odio.
      ANTONIO: Intendo molto bene come si governò il cardinale di Cortona circa a' danari.
      Ma seguitando dico che, levato che il duca d'Urbino ebbe lo essercito da Milano e ridotto a Marignano, attese a fortificare un campo come una città, pensando di consumare lo Imperatore con la spesa; e non s'avvedeva che consumava molto più i collegati e, se e' se n'avvedeva, non se ne curava. E per consumare più tempo e pigliare una città vicina al dominio de' Veniziani, mandò una parte dell'essercito a Cremona, dove stette a campo più settimane.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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