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      E prima voglio che voi sappiate ch'eglino furono figliuoli d'un Piero Vettori, uomo molto reputato così per le molte lettere e perizia delle lingue latina e greca, come anche per la perizia nel trattare le cose della città, fuori in su la milizia e governi de' luoghi sudditi, e dentro ne' magistrati. Nelle quali azioni egli si portava con tanta virtù e sincerità, ch'egli fu adoperato parimente innanzi al LXXXXIIII, quando i Medici potevono assai in Firenze, e poi anche quando, cacciati quegli, il governo venne più largo nelle mani del popolo. E, secondo che io intendo, Niccolò Machiavelli diceva e scrisse ne' suoi Diari, i quali egli faceva per seguitar l'Istoria, o in altro libro, che, s'egli fussi vissuto l'età ordinaria, sarebbono state operate da lui tutte, o gran parte di quelle cose, che con tanta virtù e infinita gloria furono condotte da Antonio Giacomini, per ciò che Piero era equalmente amato e dal popolo e dai nobili.
     
      Di questo grand'uomo nacque Pagolo, del quale io non truovo menzione in cose notabili (che i magistrati ordinari, ottenuti e prima e poi, et anche il supremo della città, gli lascio indietro) prima che nel 1512, quando egli si scoperse in favore de' Medici che allora erano ancor fuori. E truovo ch'egli ordinò questa pratica, ch'egli ebbe con loro, di mutare il governo della città in una sua villa chiamata la Paneretta, posseduta oggi dalla detta madonna Maddalena. Questo luogo è molto solitario, in sul Fiorentino, vicino a' confini del Sanese, sì che Giuliano de' Medici poteva venirvi e stare sicuramente sconosciuto con quell'agio che ricercavano i negozi attenenti a simil faccende.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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