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      Et il Cardinale, il quale in capo a poco tempo fu assunto al pontificato, non lasciò, anche in quel grado, di participar seco de' suoi pensieri e, conoscendolo per uomo non solo da discorrere, ma anche da operare, gli dette la carica della sua armata, la quale egli tenne in mare con molta riputazione.
      In questo maneggio egli fece cose, in diversi tempi, degne di esser raccontate. Ma perché non le ho trovate scritte e mi furono raccontate in tempo che non ne poteva essere in tutto capace, non mi voglio assicurare a scriverle. Dirò bene ch'elle furono tali, così per il Papa come per i Fiorentini, ch'egli meritò che Leone gli facessi dar l'isola della Gorgona con quella fortezza che nella sommità d'essa si ritruova. Il che può a ciascuno essere manifesto segno dell'amor grande ch'egli gli portava, dimostro dal medesimo Pontefice anche nel tempo che Pagolo era prigione nelle mani de' Turchi, perciò che egli con istanzia grandissima procurò il suo riscatto e, sebbene importò molte migliara di scudi, volse che tutti fossero sborsati dalla Camera Appostolica, senza che la casa sua ne sentissi disagio alcuno. E fu osservato che il Papa non commesse mai sborso alcuno di danari con maggior contentezza d'animo di questo, conoscendo e dicendo che, per questi danari, riguadagnava uno atto, e per la fede e per la virtù, ad esequire i suoi pensieri, quanto alcuno altro ch'avessi appresso di sé. La causa della presa sua fu tale che, avendo egli inteso che nel mare di ... erano alcune galere turchesche, deliberò di voler dar loro l'assalto.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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