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      E consultato e risoluto con i suoi uomini di guerra del modo che si dovessi tenere, fece muover la capitana a ciò che, mettendosi egli innanzi, gli altri avessero a pigliar animo e riscaldarsi tanto più a combattere valorosamente. All'apparir de' legni pontificali, i Turcheschi si messero in fuga e, seguitati gagliardamente da Pagolo, furono da lui sopraggiunti et uno di essi investito. Il che fatto, quegli che insino all'ora l'avevano seguitato, o per mera poltroneria o per grandissimo assassinamento fermorono il corso, né mai, per l'ordine dato prima, né per i cenni ch'egli facessi di voler soccorso, né per la cosa stessa che dimostrava il bisogno, vollono a patto alcuno aiutarlo. Del che avvedutisi gli altri legni turcheschi, che ancora fuggivano, vennono, rivoltatisi, ad investire la capitana cristiana, la quale, benché sola si fussi quasi impadronita di quella ch'ella aveva prima affrontata, fu finalmente, stracca e rimasta senza soldati, menata con Pagolo prigione.
      Ancora i cardinali, i quali dopo la morte di Leone, creato il nuovo Pontefice, si erano diviso il reggimento della Sedia Apostolica insino a tanto che il Papa venissi in Italia, seguitarono di servirsene e gli detton la cura di andare a trovare Adriano, che si trovava ne' regni di Spagna, lasciatovi, ancora cardinale, da Carlo per un'ombra di governatore, quando egli andò in Germania.
      Tornato Pagolo di questo viaggio, i Fiorentini, i quali per opera del cardinal de' Medici si collegarono, l'anno 1523, con il Papa, Cesare, re d'Inghilterra et altri stati d'Italia con le condizioni scritte nell'istorie, vollono ch'egli fussi commessario delle genti ch'eglino mandorono in Lombardia per difesa dello stato di Milano, quando il re di Francia venne a Lione per passare personalmente in Italia: il che benché egli non facessi per il sospetto giusto che gli dette la congiura del duca di Borbone, mandò con tutto ciò il suo ammiraglio con grandissimo apparecchio.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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