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      E vi mandorono i medesimi che a principio avevano eletti, che erano stati Francesco Vettori e Filippo Strozzi. E Francesco prese la legazione a Reggio con ordine che, trovato Francesco Pandolfini che risedeva imbasciatore appresso al Re, si rallegrassino tutti insieme in nome della Città, che egli fussi venuto al regno e della vittoria ottenuta fra San Donato e Milano.
     
      Rimase Francesco appresso al Re imbasciatore residente et in questa legazione dette segni tanto manifesti della sua prudenzia, che si poteva dire ch'egli d'imbasciatore, fussi diventato consultore di quel Signore, onde egli, alle sue persuasioni, non solo permesse che Lorenzo de' Medici potessi aver per moglie Maddalena, figliuola del conte d'Alvernia, la quale, con la moglie del duca d'Albania, sua sorella, aveva eredità di molte migliaia di scudi di entrata, ma vi aggiunse anche in dote la ducea di Lavaur con entrata di scudi cinquemila.
      Teneva il Re tanto conto del giudizio di Francesco, ch'egli voleva in molte cose di momento il suo parere. E della stima in che egli era appresso di lui, senza che mi affatichi in molti argomenti, ne può essere manifesto segno che il Re gli ordinò pensione assai grande e da' Fiorentini, i quali molto ben conoscevano che della fede sua non era punto da dubitare, gli fu permesso ch'egli la accettassi. Et ella gli fu sempre pagata, ancora che lasciassi quella legazione, anzi, quand'egli lasciò di pigliarla, il Re, con generosità inaudita, gli fece ricordare che seguitassi di mandare per essa.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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