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      Per lo che si danno altri princìpi per dimostrare l'argomento che tratta sant'Agostino, De virtute romanorum, e si dilegua l'oppinione che da' dotti finor si è avuta dell'eroismo de' primi popoli. Sì fatta civil equità si truova naturalmente celebrata dalle nazioni eroiche così in pace come in guerra (e se n'arrecano luminosissimi esempli così della storia barbara prima come dell'ultima); e da' romani essersi praticata privatamente finché fu quella repubblica aristocratica, che si truova esserlo stata fin a' tempi delle leggi Publilia e Petelia, ne' quali si celebrò tutta sulla legge delle XII Tavole.
      L'ultima giurisprudenza fu dell'equità naturale, che regna naturalmente nelle repubbliche libere, ove i popoli, per un bene particolare di ciascheduno, ch'è eguale in tutti, senza intenderlo, sono portati a comandar leggi universali, e perciò naturalmente le disiderano benignamente pieghevoli inverso l'ultime circostanze de' fatti che dimandano l'ugual utilità; ch'è l'«æquum bonum», subbietto della giurisprudenza romana ultima, la quale da' tempi di Cicerone si era incominciata a rivoltare all'editto del pretore romano. È ella ancora, e forse anco più, connaturale alle monarchie, nelle qual'i monarchi hanno avvezzati i sudditi ad attendere alle loro private utilità, avendosi essi preso la cura di tutte le cose pubbliche, e vogliono tutte le nazioni soggette uguagliate tra lor con le leggi, perché tutte sieno egualmente interessate allo Stato. Onde Adriano imperadore riformò tutto il diritto naturale eroico romano col diritto naturale umano delle provincie, e comandò che la giurisprudenza si celebrasse sull'Editto perpetuo, che da Salvio Giuliano fu composto quasi tutto d'editti provinciali.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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