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      Che hassi a stimare delle cose straniere che essi narrano, e quanto essi ne narrano tanto noi sappiamo dell'antichità gentilesche barbare? Che hassi a stimare, fin alle guerre cartaginesi, delle cose antiche di que' romani che fin a que' tempi non avevan ad altro atteso ch'all'agricoltura ed al mestiero dell'armi, quando Tucidide stabilisce questa verità de' suoi greci, che provennero tanto prestamente filosofi? Se non, forse, vogliam dire ch'essi romani n'avesser avuto un particolar privilegio da Dio.
     
      XL
      [Socrate dà principio alla filosofia morale ragionata. Platone fiorisce nella metafisica. Atene sfolgora di tutte l'arti della più colta umanità ]
     
      Nel qual tempo da Atene si porta in Roma la legge delle XII Tavole, tanto incivile, rozza, inumana, crudele e fiera quanto ne' Prinćpi del Diritto universale sta dimostrata.
     
      XLI
      [Senofonte, con portar l'armi greche nelle viscere della Persia, è 'l primo a sapere con qualche certezza le cose persiane. Anni del mondo 3583, di Roma 333 ]
     
      Come osserva san Girolamo, Sopra Daniello. E dopo che, per l'utilità de' commerzi, avevano cominciato i greci sotto Psammetico a sapere le cose di Egitto (onde da quel tempo Erodoto incomincia a scrivere cose più accertate degli egizi), da Senofonte la prima volta, per la necessità delle guerre, cominciaron a saper i greci cose più accertare de' persiani; de' quali pure Aristotile, portatovisi con Alessandro magno, scrive che, innanzi, da' greci se n'erano dette favole, come si accenna in questa Tavola cronologica.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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