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      - Anni del mondo 3849, di Roma 552 ]
     
      Della qual guerra pur Livio - il quale si era professato dalla seconda guerra cartaginese scrivere la storia romana con alquanto più di certezza, promettendo di scrivere una guerra la più memorabile di quante mai si fecero da' romani, e, 'n conseguenza di cotanta incomparabil grandezza, ne debbono, come di tutte più romorose, esser più certe le memorie che scrive - non ne seppe, ed apertamente dice di non sapere, tre gravissime circostanze. La prima, sotto quali consoli, dopo aver espugnato Sagunto, avesse Annibale preso dalla Spagna il cammino verso l'Italia. La seconda, per quali Alpi vi giunse, se per le Cozie o l'Appennine. La terza, con quante forze; di che truova negli antichi annali tanto divario, ch'altri avevano lasciato scritto seimila cavalieri e ventimila pedoni, altri ventimila di quelli e ottantamila di questi.
     
      [Conclusione]
     
      Per lo che tutto ragionato in queste Annotazioni, si vede che quanto ci è giunto dell'antiche nazioni gentili, fin a' tempi diterminati su questa Tavola, egli è tutto incertissimo. Onde noi in tutto ciò siamo entrati come in cose dette «nullius», delle quali è quella regola di ragione che «occupanti conceduntur», e perciò non crediamo d'offendere il diritto di niuno se ne ragioneremo spesso diversamente ed alle volte tutto il contrario all'oppenioni che finora si hanno avute d'intorno a' principi dell'umanità delle nazioni. E, con far ciò, gli ridurremo a princìpi di scienza, per gli quali ai fatti della storia certa si rendano le loro primiere origini, sulle quali reggano e per le quali tra essoloro convengano; i quali finora non sembrano aver alcun fondamento comune né alcuna perpetuità di séguito né alcuna coerenza tra lor medesimi.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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