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      Queste sono le pruove filosofiche ch'userà questa Scienza, e 'n conseguenza quelle che per conseguirla son assolutamente necessarie. Le filologiche vi debbono tenere l'ultimo luogo, le quali tutte a questi generi si riducono.
      Primo, che sulle cose le quali si meditano vi convengono le nostre mitologie, non isforzate e contorte, ma diritte, facili e naturali, che si vedranno essere istorie civili de' primi popoli, i quali si truovano dappertutto essere stati naturalmente poeti.
      Secondo, vi convengono le frasi eroiche, che vi si spiegano con tutta la verità de' sentimenti e tutta la propietà dell'espressioni.
      Terzo, che vi convengono l'etimologie delle lingue natie, che ne narrano le storie delle cose ch'esse voci significano, incominciando dalla propietà delle lor origini e prosieguendone i naturali progressi de' lor trasporti secondo l'ordine dell'idee, sul quale dee procedere la storia delle lingue, come nelle Degnità sta premesso.
      Quarto, vi si spiega il vocabolario mentale delle cose umane socievoli, sentite le stesse in sostanza da tutte le nazioni e per le diverse modificazioni spiegate con lingue diversamente, quale si è nelle Degnità divisato.
      Quinto, vi si vaglia dal falso il vero in tutto ciò che per lungo tratto di secoli ce ne hanno custodito le volgari tradizioni, le quali, perocché sonosi per sì lunga età e da intieri popoli custodite, per una Degnità sopraposta debbon avere avuto un pubblico fondamento di vero.
      Sesto, i grandi frantumi dell'antichità, inutili finor alla scienza perché erano giaciuti squallidi, tronchi e slogati, arrecano de' grandi lumi, tersi, composti ed allogati ne' luoghi loro.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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