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      Gli episodi sono nati da essa grossezza delle menti eroiche, che non sapevano sceverare il propio delle cose che facesse al loro proposito, come vediamo usargli naturalmente gl'idioti e sopra tutti le donne.
      I torni nacquero dalla difficultà di dar i verbi al sermone, che, come abbiam veduto, furono gli ultimi a ritruovarsi; onde i greci, che furono più ingegnosi, essi tornarono il parlare men de' latini, e i latini meno di quel che fanno i tedeschi.
      Il numero prosaico fu inteso tardi dagli scrittori - nella greca lingua da Gorgia leontino e nella latina da Cicerone, - perocché innanzi, al riferire di Cicerone medesimo, avevano renduto numerose l'orazioni con certe misure poetiche; lo che servirà molto quindi a poco, ove ragioneremo dell'origini del canto e de' versi.
      Da tutto ciò sembra essersi dimostrato la locuzion poetica esser nata per necessità di natura umana prima della prosaica; come per necessità di natura umana nacquero, esse favole, universali fantastici, prima degli universali ragionati o sieno filosofici, i quali nacquero per mezzo di essi parlari prosaici. Perocché, essendo i poeti, innanzi, andati a formare la favella poetica con la composizione dell'idee particolari (come si è appieno qui dimostrato), da essa vennero poi i popoli a formare i parlari da prosa col contrarre in ciascheduna voce, come in un genere, le parti ch'aveva composte la favella poetica; e di quella frase poetica, per essemplo: «mi bolle il sangue nel cuore» (ch'è parlare per propietà naturale, eterno ed universale a tutto il gener umano), del sangue, del ribollimento e del cuore fecero una sola voce, com'un genere, che da' greci fu detto stómachos, da' latini «ira», dagl'italiani «collera». Con egual passo, de' geroglifici e delle lettere eroiche si fecero poche lettere volgari, come generi da conformarvi innumerabili voci articolate diverse, per lo che vi abbisognò fior d'ingegno; co' quali generi volgari, e di voci e di lettere, s'andarono a fare più spedite le menti de' popoli ed a formarsi astrattive, onde poi vi poterono provenir i filosofi, i quali formaron i generi intelligibili.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
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