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      Furon gli scudi ritondi, perché le terre sboscate e colte furono i primi «orbes terrarum», come sopra si è detto; e ne restò la propietà a latini, con cui «clypeus» era tondo, a differenza di «scutum», ch'era angolare. Il perché ogni luco si disse nel senso di «occhio», come ancor oggi si dicon «occhi» l'aperture ond'entra il lume nelle case: la qual frase eroica vera, essendosi poi sconosciuta, quindi alterata e finalmente corrotta: ch'«ogni gigante aveva il suo luco», era già divenuta falsa quando giunse ad Omero, e fu appreso ciascun gigante con un occhio in mezzo la fronte. Co' quali giganti monocoli ci venne Vulcano, nelle prime fucine - che furono le selve, alle quali Vulcano aveva dato il fuoco e dove aveva fabbricato le prime armi, che furono, come abbiam detto, l'aste bruciate in punta, - stesa l'idea di tal'armi, fabbricar i fulmini a Giove; perché Vulcano aveva dato fuoco alle selve, per osservar a cielo aperto donde i fulmini fussero mandati da Giove.
      L'altra divinità, che nacque tra queste antichissime cose umane, fu quella di Venere, la quale fu un carattere della bellezza civile; onde «honestas» restò a significare e «nobiltà» e «bellezza» e «virtù». Perché con quest'ordine dovettero nascere queste tre idee: che prima fussesi intesa la bellezza civile, ch'apparteneva agli eroi; - dopo, la naturale, che cade sotto gli umani sensi, però di uomini di menti scorte e comprendevoli, che sappiano discernere le parti e combinarne la convenevolezza nel tutto d'un corpo, nello che la bellezza essenzialmente consiste; onde i contadini e gli uomini della lorda plebe nulla o assai poco s'intendono di bellezza (lo che dimostra l'errore de' filologi, i quali dicono che, in questi tempi scempi e balordi ch'ora qui ragioniamo, si eleggevano gli re dall'aspetto de' loro corpi belli e ben fatti; perché tal tradizione è da intendersi della bellezza civile, ch'era la nobiltà d'essi eroi, come or ora diremo); finalmente, s'intese la bellezza della virtù, la quale si appella «honestas» e s'intende sol da' filosofi.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
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