Pagina (456/534)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Così costante perpetua ordinata successione di cose umane civili, dentro la forte catena di tante e tanto varie cagioni ed effetti che si sono osservati nel corso che fanno le nazioni, debbe strascinare le nostre menti a ricevere la verità di questi princìpi. Ma, per non lasciare verun luogo di dubitarne, aggiugniamo la spiegazione d'altri civili fenomeni, i quali non si possono spiegare che con la discoverta, la qual sopra si è fatta, delle repubbliche eroiche.
     
      1.
     
      DELLA CUSTODIA DE' CONFINI
     
      Imperciocché le due eterne massime propietà delle repubbliche aristocratiche sono le due custodie, come sopra si è detto, una de' confini, l'altra degli ordini.
      La custodia de' confini cominciò ad osservarsi, come si è sopra veduto, con sanguinose religioni sotto i governi divini, perché si avevano da porre i termini a' campi, che riparassero all'infame comunion delle cose dello stato bestiale; sopra i quali termini avevano a fermarsi i confini prima delle famiglie, poi delle genti o case, appresso de' popoli e alfin delle nazioni. Onde i giganti, come dice Polifemo ad Ulisse, se ne stavano ciascuno con le loro mogli e figliuoli dentro le loro grotte, né s'impacciavano nulla l'uno delle cose dell'altro, serbando in ciò il vezzo dell'immane loro recente origine, e fieramente uccidevano coloro che fussero entrati dentro i confini di ciascheduno, come voleva Polifemo fare d'Ulisse e de' suoi compagni (nel qual gigante, come più volte si è detto, Platone ravvisa i padri nello stato delle famiglie); onde sopra dimostrammo esser poi derivato il costume di guardarsi lunga stagione le città con l'aspetto di eterne nimiche tra loro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





Polifemo Ulisse Polifemo Ulisse Platone