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      Finalmente, come dalla sentenza, con la qual era stato condannato Orazio, permise il re Tullo al reo l'appellagione al popolo, ch'allor era di soli nobili, come sopra si è dimostrato, perché da un senato regnante non vi è altro rimedio a' rei che 'l ricorso al senato medesimo; così e non altrimente dovettero praticar i nobili de' tempi barbari ritornati di richiamarsi ad essi re ne' di lor parlamenti, come per esemplo agli re di Francia, che dapprima ne furon capi.
      De' quali parlamenti eroici serba un gran vestigio il Sagro Consiglio napoletano, al cui presidente si dà titolo di «Sagra Regal Maestà», i consiglieri s'appellano «milites» e vi tengono luogo di commessari (perché ne' tempi barbari secondi i soli nobili eran soldati, e i plebei servivano lor nelle guerre, come de' tempi barbari primi l'osservammo in Omero e nella storia romana antica), e dalle di lui sentenze non v'è appellagione ad altro giudice, ma solamente il richiamo al medesimo tribunale.
      Dalle quali cose tutte sopra qui noverate hassi a conchiudere che furono dappertutto reami, non diciamo di Stato, ma di governo aristocratici; come ancora nel freddo Settentrione or è la Polonia (come, da cencinquant'anni fa, lo erano la Svezia e la Danimarca), che, col tempo, senonsé le impediscano il natural corso straordinarie cagioni, verrà a perfettissima monarchia.
      Lo che è tanto vero ch'esso Bodino giugne a dire del suo regno di Francia che fu, non già di governo (come diciam noi), ma di Stato aristocratico duranti le due linee merovinga e carlovinga.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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