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      CONCHIUSIONE DELL'OPERA
     
      SOPRA UN'ETERNA REPUBBLICA NATURALE, IN CIASCHEDUNA SUA SPEZIE OTTIMA, DALLA DIVINA PROVVEDENZA ORDINATA.
     
      Conchiudiamo adunque quest'opera con Platone, il quale fa una quarta spezie di repubblica, nella quale gli uomini onesti e dabbene fussero supremi signori; che sarebbe la vera aristocrazia naturale. Tal repubblica, la qual intese Platone, così condusse la provvedenza da' primi incominciamenti delle nazioni, ordinando che gli uomini di gigantesche stature, più forti, che dovevano divagare per l'alture de' monti, come fanno le fiere che sono di più forti nature, eglino, a' primi fulmini dopo l'universale diluvio, da se stessi atterrandosi per entro le grotte de' monti, s'assoggettissero ad una forza superiore, ch'immaginarono Giove, e, tutti stupore quanto erano tutti orgoglio e fierezza, essi s'umiliassero ad una divinità: ché, 'n tale ordine di cose umane, non si può intender altro consiglio essere stato adoperato dalla provvedenza divina per fermargli dal loro bestial errore entro la gran selva della terra, affine d'introdurvi l'ordine delle cose umane civili.
      Perché quivi si formò uno stato di repubbliche, per così dire, monastiche, ovvero di solitari sovrani, sotto il governo d'un Ottimo Massimo, ch'essi stessi si finsero e si credettero al balenar di que' fulmini, tra' quali rifulse loro questo vero lume di Dio: - ch'egli governi gli uomini; - onde poi tutte l'umane utilità loro somministrate e tutti gli aiuti pòrti nelle lor umane necessità immaginarono esser dèi e, come tali, gli temettero e riverirono.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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