Pagina (17/284)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Oltre la diga continua la città di questi ultimi che vanno man mano ritirandosi per far posto ad abitazioni e abitanti un po' più civili, e si finisce nella vasta pianura con accampamenti di beduini sparsi qua e là e costituiti da miserabili tende di stuoie. Il commercio è quasi completamente in mano dei Greci. Svariatissimi sono i tipi che si incontrano; l'Arabo colla testa rasa, la sua zimarra bianca, e il fez o la cuffia che trascuratamente pende sulle spalle od elegantemente è avvolta a turbante; l'altro che vuol parere civilizzato e non veste che panni neri tagliati all'europea; l'indigeno che presenta tutte le gradazioni delle tinte che possono dirsi marrone, quasi nudo e solo difeso da una pezzola qualunque alla cintura; cento altre varietà di tipi e di tinte fino al nero ebano, provenienti da tutte le province dell'interno.
      Curiosissimo il biscerino o vero beduino del deserto fra Suakin e Berber, che ha la privativa del servizio di guida e camelliere per le carovane che attraversano quelle sabbie, di cui è fiero d'essere assoluto padrone. È alto, snello, ha l'occhio vivissimo, un procedere vispo e dignitoso. Porta una fascia bianca alla cintura, oppure un drappo di tela in cui artisticamente si avvolge, e i capelli educati in modo che un gran ciuffo si innalza a cono rovescio e il resto pende a grandi masse di ricci o trecce, tagliate orizzontalmente poco sopra l'attacco della spalla, per difendere la nuca dai raggi del sole.
      L'apparenza è perfettamente di quei tipi stecchiti che si vedono incisi alle pareti dei monumenti egizii.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





Greci Arabo Suakin Berber