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      Lo contemplammo lungamente, poi ci sdraiammo coi nostri fucili al fianco e cercando addormentarci con un occhio aperto, ma la stanchezza la vinse ben presto. S. M. il re delle foreste non venne a turbarci i nostri sonni placidi e solo verso l'alba un muoversi confuso fra le piante ci fece balzare e mettere in guardia, ma non era che un innocente cignale che se ne andava facendo la sua passeggiata mattutina.
      Fu questa la nostra sveglia, e poco dopo riprendemmo il nostro itinerario, lungo il quale incontriamo spesso dei cimiteri di tribų nomadi che vi tennero le loro tende. Le tombe consistono di un ammasso conico di pietra o di un largo circolo segnato pure da pietre, con un tumulo al centro; generalmente si copre la tomba con piccole pietre di quarzo bianco; se la tomba č di fresca data, č circondata da una siepe di rami spinosi per tenervi lontana la jena, ed allora ogni fedele che passa vi recita una prece e vi aggiunge un sasso.
      La natura si fa sempre pių grandiosa e selvaggia, la vegetazione aumenta, i boabab sono giganteschi, non hanno in questa stagione una sola foglia, ma molti frutti consistenti in piccoli globi verdastri, che contengono una farina bianca acidula e di sapore grato e molti semi dal gusto di mandorla; le euforbie si fanno veri alberi di cinque, sei, otto e pių metri d'altezza e in alcuni punti costituiscono da sole vere foreste. Saliamo sempre finchč ci troviamo in un vasto bacino, attraversato il quale, in direzione ovest, ci si presenta un'erta salita che ne č forza superare a piedi.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284