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      Dopo ciò si lava il corpo del morto con acqua, che si conserva in un gran vaso, e quindi si fa il trasporto alla sepoltura sempre seguiti da tutto il corteo; dopo circa un mese altra funzione solenne con canti, gridi, suoni, abbondanti libazioni e sagrificii di buoi e montoni; si investe allora il primogenito dell'eredità e dei diritti paterni, e per questo lo si lava da capo a piedi coll'acqua conservata dalla stessa operazione fatta al genitore morto. Trattandosi di uomini tenuti in gran conto, dove fu sepolto il padre, deve essere sepolto il figlio, per cui bisogna alle volte operarne il trasporto attraverso monti e valli.
      I matrimonii si fanno innanzi testimonii, e meno la lavatura, presso a poco colla stessa cerimonia dei funerali.
      Noi non avemmo ad assistere ad un banchetto funebre, ma fummo invitati un giorno ad un eccellente pranzo nella simpatica ed originale fattoria del cordiale signor Costant, poi pensammo alle provvigioni per il ritorno, e la cosa che ci fu più difficile procurarci, fu anche la più semplice e la più necessaria, il pane, perchè qui tutti usano farselo in casa propria. Dovemmo procurarci della farina che affidammo ad un greco, che il giorno dopo ce la restituì convertita in tante pagnotte.
      La mattina del giorno 20 i nostri camelli ci stavano aspettando nel cortile, per cui fatti i convenevoli e i dovuti ringraziamenti coi nostri ospiti, ci avviammo alla casa di Costant, dove si uni a noi il signor Jules Nevière, uno dei due giovani francesi che vivono a Kalamet e che ora ritorna alla sua solitaria dimora dove ci invitò di far sosta.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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