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      Il naib trova giusta la nostra decisione, imparte gli ordini ai camellieri perchč ci seguano e ci raggiungano l'indomani mattina, quindi si mette alla testa della nostra piccola carovana che parte all'una e mezzo antimeridiane del dieci. Man mano che avanziamo, le alture si fanno pių erte e la vegetazione pių fitta; attraversiamo frequenti letti di torrenti dove le sponde sono coperte da stupenda verdura. Alle 3 e mezzo siamo a Sahati, dove ci dicono č forza fermarsi per lasciar bere e pascolare le mule, e mentre sotto un gigantesco albero vediamo rischiararsi l'atmosfera per l'alba che si avvicina, i nostri camelli ci sorpassano; ripartendo alle 5 e mezzo li raggiungiamo dopo due ore, mentre stanno disponendosi al loro alt in un vasto altipiano, e dove ci fermiamo noi pure per una piccola refezione nostra e delle rispettive cavalcature. In questo tragitto nessuna abitazione tranne un accampamento di beduini pastori, che, essendo nella giurisdizione del naib che ci accompagna, vengono ad offrirci dell'eccellente latte. Alle 10 tutti uniti ci rimettiamo in strada, e dopo pochi passi ci si presenta un'ertissima salita che ci porta alla vetta di un colle, e cosė costeggiando alcune alture e salendone altre, dopo un paio d'ore ci si presenta la vasta pianura di Aylet alla quale discendiamo per attraversarla in parte, e fermarci presso un villaggio diviso in tre gruppi di capanne e chiamato Dambe. La vegetazione fresca e rigogliosa, il suolo coperto da splendida erba, uccelli di ogni canto e colore, buoi a masse e miserabili pastori dal tipo snello, coperti da pochi cenci.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





Sahati Aylet Dambe