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      A poca distanza stabiliamo il nostro campo, dove subito accorre tutta la popolazione, avanzo delle stragi infami, e chi per curiosità, chi per offrirci a comperare qualche montone. Siamo qui a 2300 metri: lungo la via percorsa devo notare il predominio delle euforbie che raggiungono proporzioni alle volte colossali: portano fiore giallognolo, qualche volta rosso: fu tentata la speculazione di raccogliere l'umore bianco che geme facendo un'incisione al tronco, e che servirebbe per non so quale industria, ma non se ne potè mai trarre bastante profitto.
      Alla sera sorge un vento freddo che fa scendere il termometro a 10°, e la notte è pure fredda e umidissima.
     
      [vedi figura]
     
     
     
      CAPITOLO V.
     
      Tracce della rivoluzione. - Visita al villaggio di Asmara. - La chiesa. - Cambio dei buoi. - Sistema di fare il pane. - Godofelassi. - Un compagno ammalato. - Arrivo del corriere reale. - Lettera di re Giovanni. - Guda-Guddi. - Il campo di battaglia. - Il soldato abissinese. - Un accampamento della carovana. - Il Mareb. - Tipi che ci accompagnano. - Arrivo in Adua. - Prima impressione.
     
      Domenica 16 alla mattina non abbiamo che 4 gradi. In una girata di caccia trovo poco da ammazzare, ma molto di ammazzato, chè le tracce delle ultime rivolte di questa provincia sono abbastanza palesi dalle ossa e dai cranii che stanno ancora sparsi sul suolo: In questa stagione tutto è arido, l'aspetto generale è desolante. Essendo questo il primo villaggio assolutamente dipendente dall'Abissinia, riceviamo una visita di un preteso direttore delle dogane che ci presenta del latte e un montone, ed assicurato da Naretti che non siamo negozianti, ma semplici viaggiatori diretti al re, ci dichiara esenti dai suoi diritti.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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