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      È molto interessante questa costruzione per la sua originalità, e perchè tanto internamente che esternamente, colla differenza che passa fra un nano ed un gigante, presenta per altro qualche analogia cogli antichi templi egiziani.
      Dovendoci qui procurare nuovi buoi, siamo obbligati di passarvi tutta la giornata sempre in continue contese.
      Abbiamo un guaio curioso fra i nostri servi, due dei quali sono mussulmani e gli altri cristiani, e i primi non mangiano bestie ammazzate dai secondi, e viceversa, e in un paese dove bisogna farsi la propria macelleria in casa, c'è così sempre qualcuno che resta digiuno. Anche le nostre provviste di pane sono esaurite, ed alcune donne ci fabbricano il pane col sistema del paese, come vedemmo a Keren. Le prime volte lo stomaco quasi vi si rifiuta, ma il condimento dell'appetito finisce per far gustare molte cose che e da noi farebbero ribrezzo.
     
      [vedi figura]
     
      Lunedì 17. Grandi noie ancora per i buoi che ci vengono rifiutati, ma finalmente dichiariamo che le casse contengono regali pel re, e che se si persiste a non volerle trasportare a prezzi onesti, partiremo soli colle nostre mule, lasciando il bagaglio in consegna al capo della dogana; faremo i nostri rapporti e il re obbligherà poi al trasporto gratuito. Così potemmo decidere questi mascalzoni a caricare e alle quattro la carovana era tutta in moto. Il terreno è leggermente ondulato, poca vegetazione, solo moltissime agave cariche di fiori giallognoli e rossastri.
      Attorno a noi si stende una grande pianura interrotta da qualche lieve altura, e allo sfondo bassi contorni di montagne.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





Keren