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      Venerdì 21. Il villaggio visitato internamente è piuttosto vasto, ma meschino, senza nessuna(6) regolarità di vie. Ogni capanna o gruppo di due o tre di esse è circondato generalmente da uno steccato; c'è pochissima vita, nessuna industria: solo alcune donne mischiando fango a sterco e paglia tagliuzzata, costruiscono dei grandi vasi a forma di botte, in cui conservano le loro provviste di grano. Sono questi assai originali e non meno pratici: costituiti da una serie di anelli dell'altezza di circa 25 cent. ciascuno, man mano che la provvista di grano diminuisce, si vanno levando anelli, impiccolendo così il contenente e rendendo più comoda l'estrazione del contenuto.
     
      [vedi figura]
     
      La chiesa è originale: la croce che sta sul tetto porta agli estremi delle sue braccia delle uova di struzzo; la circonda il cimitero racchiuso da una cinta: la costruzione circolare; sul davanti la porta d'entrata: il muro esterno alto circa due metri, e concentrico a questo un altro muro, lasciando così un anello di spazio, largo un paio di metri, pel pubblico. All'interno poi, ancora in muratura, un dado di forse quattro metri di lato, riservato ai preti: le pareti tutte dipinte come si può dipingere dove l'arte è meno ancora che bambina: sulla porta l'Angelo della Giustizia, ai due lati la Vergine, san Giorgio, ornati e putti.
      Vedendo i fuochi fumare pensiamo alle casseruole, e in un breve giro di caccia riportiamo una massa di piccioni, tortore, pernici di diverse e stupende qualità, e lepri.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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