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      Ma questi sono italiani come te, e tu sei tanto bravo e onesto che i tuoi compatrioti devono esserlo pure loro. Siate dunque i benvenuti."
      Nella sua semplicità questa lettera non poteva essere più cordiale, e lusinghiera per noi. Il povero Naretti ne era commosso e le lagrime gli spuntavano dalla consolazione: era un vero trionfo per lui, e può seriamente gloriarsene e compiacersene. Noi ne fummo felici e per Naretti, e per l'avvenire nostro e pel decoro del nome italiano. Per quanto bene dica, non riescirò mai a dare una idea della lealtà del carattere, dell'abnegazione a nostro riguardo e della stima che seppe accappararsi in paese il bravo nostro Giacomo Naretti, e in nessun modo potrò esternargli la mia riconoscenza per quanto ha fatto per me e per la spedizione tutta. E questa riconoscenza sento che vorrei pure esternarla al bravo suo fratello Giuseppe che ora venne a stabilirsi in Abissinia, e alla signora Teresa moglie a Giacomo, che ci fu pure compagna di viaggio, sempre così cortese con noi, e che tanto mi fu utile per cento e cento informazioni. Figlia ad una abissinese e ad un europeo, prese dalla madre una leggera tinta delle donne del paese e dal padre i germi di civiltà che in terreno così vergine trovarono campo propizio allo svilupparsi con tutto il rigoglio di una vegetazione tropicale. Ella è colta, è gentile, parla quattro lingue del paese e due europee, ha il coraggio di tentare tutto e in tutto riesce, è una vera perla pel bravo Naretti. E tutto questo seppe diventare per esuberanza di talento e per forza di volontà, senza aver mai messo piede fuori dal suolo abissino, su cui nacque.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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