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      Diversi capannelli si formano, parecchi gruppi cominciano a stabilirsi in diversi punti; quell'atmosfera di silenzio e di desolazione che pesa su questa disgraziata città, comincia ad essere rotta da qualche lampo di vita. Verso le dieci l'andirivieni degli accorsi ci pare abbastanza importante e noi pure scendiamo fra loro.
      Comincia la noia dell'essere circondati, seguiti, assediati da una massa di curiosi che, non paghi di importunare col chiudere il passo, coi loro commenti e col tenerci fissi gli occhi, ci rivolgono domande e spingono le mani a toccarci gli abiti; ma bisogna farvi l'abitudine e sopportare la loro oppressione con pazienza e prudenza.
      Il colpo d'occhio è stupendo e per l'animazione e per l'impronta artistica e caratteristica che danno tutti questi manti dai colori vivaci, artisticamente gittati sui dorsi dalle tinte diverse, queste punte di lancie e fucili che luccicano, e parasoli e teste di cavalieri che si elevano sulla folla. L'ineguaglianza del terreno, da un lato limitato dal corso del torrente e dall'altro elevantesi verso la montagna, aggiunge ancora maggior effetto a questa scena in cui la vita ed il moto pare si consumino e si rinnovino sempre. I prodotti che si vendono sono portati da tutti i paesi circonvicini ed i rispettivi venditori si dispongono a crocchi, qualche volta riunendosi quelli provenienti dallo stesso paese, altra invece quelli che apportarono la stessa qualità di merce. Non v'hanno però in complesso grandi negozianti e non si vede ricchezza nè abbondanza; ognuno cerca di far qualche quattrino col poco che il suo campo o la sua arte primitiva gli fornirono dopo qualche mese di lavoro.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284