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      Mentre questi avanzavano così verso nord, i loro fratelli progredivano dal sud nelle montagne che si protendono parallelamente al golfo arabico: così divenivano proprietarii degli aromi che producevano quelle ricche terre e vi scoprivano miniere d'oro. In India, non si sa per qual motivo, oro e argento divennero i più cercati oggetti, e presero quindi grande sviluppo le comunicazioni fra questi due popoli avidi dello scambiarsi i proprii prodotti. Trascinato da questa corrente, Sesostri passa con una gran flotta dal golfo arabico all'oceano indiano e apre all'Egitto il commercio dell'India per mare: prima di Sesostri gli Egiziani costruivano le loro imbarcazioni con papiri rivestiti di pelle, ma in onore di questa gran conquista, Sesostri fece costruire un gran naviglio in legno di cedro rivestito in lamina d'oro all'esterno e d'argento all'interno e lo consacrò a memoria del grande avvenimento nel tempio d'Iside.
      Le ricchezze ammassate dagli abitanti del sud e il lusso sviluppatosi fra quelli del Nord, che coi loro studii di architettura, astronomia, matematiche, ecc., avevano originata una civiltà, fecero trovar necessario lo scambio, e per questo fare si usarono i pastori, che non avendo dimora stabile non trovarono difficoltà a menare la vita ramminga del commerciante. Con questo mezzo questi accrebbero le loro ricchezze, aumentarono i loro bestiami e i loro territori e si fecero potenti. Loro attributo era di prendere alle coste del Mar Rosso le mercanzie che venivano dalle Indie, e portarle a Tebe e fra i negri del sud-ovest d'Africa, dai quali ricevevano in cambio dell'oro.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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