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      Noi abbiamo raggiunto, almeno a quanto pare, un grado molto superiore di civiltā, e per ottenere questo intento abbiamo trascurate le tradizioni per far trionfare l'egoismo, ma credo che molti plaudirebbero al giorno in cui il faro che ci guida nella vita fosse meno l'interesse, ma meglio le affezioni.
      Volgiamo ad est, saliamo un'altura dalla quale diamo l'ultimo addio ad Axum e dopo mezz'ora ci fermiamo per visitare alcune grotte. Un'apertura di poco pių di un metro di larghezza per due di altezza dā accesso ad un corridoio le cui pareti sono in blocchi di granito squadrati: l'entrata č in discesa e la soffitta pure in blocchi di granito sovrapposti come gradini di scala rovescia.
      Dopo sette o otto metri s'incontra un corridoio trasversale: rimpetto all'entrata una specie di camera di quattro metri circa di profonditā, e ai lati di questa due corridoi dall'apparenza paralleli continuano in direzione dell'entrata. Mi inoltro per qualche metro, ma sgraziatamente la mancanza di luce naturale ed artificiale non mi permette di verificarne nč la direzione nč la profonditā.
      Nelle vicinanze se ne vedono altre simili, ma l'accesso ne č quasi completamente proibito da pietre che lo ingombrano, e solo vi hanno rifugio jene e sciacalli.
      Per una via molto pių variata e simpatica di quella percorsa venendo, ce ne torniamo alla nostra dimora di Adua, dove gli amici rimasti ci avevano preparato di che rifocillarci; ma mentre tutti quanti stiamo col piatto sulle ginocchia, entra un corriere speditoci da Massaua.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





Axum Adua Massaua