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      E persino nei piccoli altipiani secondarii, spesso si incontrano larghe e profonde fenditure dalle pareti di nuda roccia e dal fondo coperto da vegetazione, che è forza girare all'origine o passare scendendo al fondo, se possibile, perfettamente come si opera all'incontro di un crepaccio in un ghiacciaio.
      Abbiamo nella notte l'incomoda visita di una dirottissima pioggia. Ripartiti la mattina seguente incontriamo dopo due ore il torrente Ansia e dopo quattro ore l'altro torrente Enzo, che scendono piuttosto impetuosi e che è forza passare a guado. Sulla via incontriamo la carovana di Degiatch Area, governatore di questa provincia, che ci presenta dei vasi di tecc e di miele. Sempre il noioso e faticoso saliscendi di una sequela di alture, e dopo il passaggio dell'ultimo torrente una ertissima salita ci porta in posizione detta Golima, dove ai piedi di una parete di rocce basaltiche verticali, troviamo la carovana ferma verso le quattro. La direzione sempre sud-ovest, l'elevazione 1750 metri.
      Venerdì 9. Costeggiamo il monte fino ad incontrare sulla destra un avvallamento che ci permette di passare sull'altro versante per scendere nel fondo della valle e guadare il torrente Zerima che ha un letto larghissimo, ma ora vi scorre poca acqua. Verso mezzogiorno raggiungiamo l'accampamento di Naretti, ma i nostri servi per un puntiglio nato fra loro, hanno voluto proseguire.
      Ci riposiamo fino alle due, poi proseguiamo e dopo una leggiera salita ridiscendiamo per seguire il corso di un torrente asciutto e tortuoso che attraversiamo almeno una dozzina di volte.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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