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      Ognuno colle proprie mani principiò a staccare i pezzi di carne che meglio gli confacevano, e una massa di servi intanto andava e veniva rinnovando sempre bibite e portate. Il re non mangiò, ma continuò a discorrere coll'uno e coll'altro, esaminando e compiacendosi delle nuove armi.
      Era bella la scena e stupendo il contrasto di questo ricevimento in una capanna di paglia, reggia del re dei re che con un cenno tutto può nel suo regno, misti alle sue mule e ai suoi cavalli, seduti a terra su dell'erba o dei tappeti europei, mangiando colle mani della carne cruda, ai piedi di un trono coperto con sete, damaschi, e ricami in argento, in presenza dei più grandi dignitari di Corte e del paese, frammischiati ad una massa di servi tutti quanti scalzi, tutti quanti coperti dal semplice scemma, spesso piuttosto sdruscito, sempre molto sudicio.
      Si mangiò, e la conversazione proseguì ancora dopo che i cesti dei pani furono levati, e si continuò a servire tecc, finchè un usciere gridò alcune parole che fecero sortire tutti quanti, e per ultimi noi che con un inchino ci licenziammo da questo interessante e cordiale banchetto.
      Le piogge hanno incominciato, e prima che il forte ci sorprenda vorremmo vedere quanto ancora ci interessa, per poi metterci sulla via del ritorno. Si stabilisce quindi che chi deve interessarsi di affari commerciali vi attenda per proprio conto, mentre Ferrari ed io andremo a visitare il lago Tzana, e il Nilo Azzurro; Legnani ci sarà compagno, e tutti ci riuniremo a Debra-Tabor ancora, per tornare dal Galabat visitando sulla strada il Gondar.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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