Pagina (225/284)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La natura è grandiosa, il paesaggio bello, ma le sofferenze pel dito malato mi tolgono gran parte del piacere che proverei. Da parecchie notti mi è impossibile dormire, si è terribilmente ingrossato, non sono più dolori, ma spasimi; la natura stessa mi fa sentire il bisogno di aprire una via al male che internamente corrode.
      La farmacia e i pochi ferri chirurgici li lasciammo a Debra-Tabor, dovendo tornarvi, quindi con un coltellaccio qualunque tento fare quanto l'istinto mi suggerisce, ma la mano malata, ridotta doppiamente sensibile dall'infiammazione, cede sotto l'altra, e solo dopo parecchi tentativi mi riesce aprire un piccolo taglio.
     
      [vedi figura]
     
      Lunedì 2 giugno. In direzione sud marciamo per quattro ore e piantiamo le tende in un magnifico altipiano, precisamente all'altezza dove il Nilo Azzurro esce dal lago. Questo comincia già un pochino a ristringersi poco sotto Corata, e dove accampammo ieri principia a fare imbuto, sparso di isolotti e lingue di terra che dalla spiaggia, basse si protendono all'interno. Il cammino percorso oggi è sempre parallelo al lago e in qualche punto lambe le sue acque. È sempre alternato fra basse pianure a pascoli popolate da bestiame, ed alture che si stendono lunghe verso il lago, quasi come radici della catena che ci sta sulla sinistra. Attraversando queste la natura è selvaggia e grandiosa, e popolata solo da fiere che non osano mostrarcisi e da una massa di caccia, specialmente faraone e gazzelle; alberi secolari d'ogni forma ed altezza, tronchi caduti per vecchiaia o per forza di bufere ed artisticamente rovesciati gli uni sugli altri, liane che tutte avvingono fra loro le diverse varietà, fiori che coprono il suolo: la mano dell'uomo non entrò certo mai a togliere nulla alle bellezze che natura ha prodigato a questo cantuccio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





Debra-Tabor Nilo Azzurro Corata