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      Tutti però occupano il loro posto e disimpegnano le loro funzioni con una serietà, una importanza ed un affacendarsi, come tenessero le redini della politica europea.
      Nel costume abituale nessuna distinzione, solo nelle grandi occasioni sono vestiti di camicie in seta con ornati tessuti o ricamati a diversi colori, e questo generalmente è dono particolare del re. I gradi di tutta la coorte, per non dire baraonda, che segue la corte sono così distribuiti: comandante l'avanguardia, gran mastro di cerimonie, gran sorvegliante l'andamento di casa o maggiordomo, tesoriere, segretario particolare per le corrispondenze, dragomanno e ministro per gli affari esteri, scrivani, custode al tesoro, custode alle guardarobe reali, scudiere o sorvegliante i cavalli e le mule, sorveglianti alla carne, alla farina, al pane, al tecc, ecc. Fra le donne, le direttrici alle cucine, alle panattiere, alle fabbricatrici di tecc e di birra, alle portatrici dei vasi per queste bevande.
      Ogni dignitario segue il re, forma parte del suo stato maggiore e comanda un certo numero di soldati. In marcia seguono poi come addetti alla corte, una massa infinita di portatori delle tende, del tesoro, delle provvigioni, ecc.
      Il re detta le corrispondenze o le fa scrivere dando a svolgere il suo concetto, poi le rilegge e allora vi applica il sigillo reale etiope.
      Si passa ancora qualche giorno al campo reale e intanto si fanno tutti i progetti e i preparativi per la partenza, quantunque le piogge abbiano già cominciato giornaliere e forti.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284