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      Un torrente, guadabile pochi minuti prima, come ce lo provano dei boricchi carichi che incontrammo e che venivano d'attraversarlo, scende tanto gonfio e impetuoso per piogge improvvisamente cadute alla montagna, che ci è forza aspettare più d'un'ora prima che le acque si calmino e vi si possa azzardare.
      Il soldato che ci fu dato come guida è dei più sucidi che si possano vedere. Ad un lembo del suo scemma tiene un grosso nodo che rappresenta nientemeno che la valigia di un corriere reale, avendovi avvolte le lettere che il re, approfittando dell'occasione, invia a ras Alula. Questi è suo amico intimo, ed ora muove col suo esercito per far guerra agli Egiziani, per cui quelle lettere possono, anzi devono, essere ben importanti, e vedere a quali mani sono affidate e in quali condizioni hanno fatto tutto quanto il viaggio, è cosa che basta per dare idea di questi cervelli e della loro organizzazione.
      Il 7 luglio continuano larghe vallate, spesso coronate da pareti rocciose granitiche: poco a poco vanno allargandosi e noi teniamo a girare a nord di quel picco isolato che raffrontai al Cervino e che come questo si eleva a dirupo. Raggiungiamo un altipiano sparso di villaggi e coltivato: a nord-ovest in lontananza scorgiamo Axum, e noi proseguiamo direttamente verso il gruppo dei monti di Adua che da qui si presenta disteso e maestoso. Scorgiamo anche Adua stessa, che trovandoci noi a 2200 metri si presenta come infossata: discendiamo una delle pareti rocciose quasi a picco, e proseguiamo nel fondo della vallata che rinserra.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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