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      Nella notte del quattro partiamo a bordo del vapore inglese; passiamo lo stretto di Bab-el-Mandeb, porta del diavolo, rinserrato fra terra ferma asiatica e l'isola di Perim su cui sventola la bandiera inglese, e la mattina del giorno seguente diamo fondo dinanzi Aden. Vi trovate qui un vero labirinto di aguglie i cui detriti hanno costituito un banco lungo il mare. Su questo la città commerciale, detta Steamer-point, su ogni vetta un piccolo forte o qualche anterna che col mezzo di bandiere segnala ogni arrivo e partenza di bastimento; ovunque si guardi tutta roccia nuda e sabbie, non un filo di verdura; d'acqua non se ne parla; e qui si seppe piantare una città, e qui si potè attirare gli sguardi del mondo intero e buona dose di commercio.
      A otto chilometri, dopo uno strettissimo passaggio tagliato entro dura roccia per raggiungere una larga vallata posta oltre una catena di alture, sta la città, propriamente detta, che a Steamer Point non sono che ufficii, agenzie, magazzini ed alberghi. Vi siamo accolti come fratelli dal nostro bravo console signor Rolph, che a tutto uomo si adopera sempre per tornare utile e gradito agli Italiani che visitano questi paesi. Abbiamo lo spettacolo di un temporale di sabbia, che non saprei meglio descrivere che dicendo di immaginare, invece di pioggia, colonne di fitta e fina sabbia trasportate dal vento, seguite da qualche goccia di vera acqua, cosa che da tre anni non si vedeva in Aden.
      I temporali sono rari, ma così torrenziali che per radunare tutta l'acqua che in pochi momenti scorre sui versanti delle montagne, si costrussero delle vasche gigantesche che quasi rinserrano le vallate.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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