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      Con tutto ciò, facendo io i miei conti su questa cura, giustamente lusingar debbomi di sortire essa opera qualunque apprendasi sempre valevole e fruttuosa per i miei interessi e non disutile e stimata cosa di perdita di tempo, mentre che per la medesima non lasceranno di ricordarsi i figli e tardi nepoti, secondo vorrebbe la gratitudine, della persona del loro padre, del loro avolo, del loro benefattore in ultimo nelle vegnenti mondane loro vicende. Appo gli antichi romani fiorì il costume di cantarsi ne' conviti i magnanimi fatti de' loro antenati, perchè la gioventù si rendesse invogliosa all'amore delle scienze ed opere virtuose.
      Chè se poi finalmente l'ammannita presente orazione sì o no si reciti ne' funerali che alla mia morte converrà far fare, secondo appresso passo a riflettere a quei miei congionti, non tenendo conto della mia fredda salma, non mica punto me ne dò briga. A me sol basta l'averla disposta e lasciata in carta, inserta ne' miei Opuscoli palermitani, e non più di tanto io pretendo, anzi me ne dico molto contento. Vanità questa per altro è ella che non altrimenti darassi meno di non dirsi costar di preggio e di virtuosa marca, pella di cui esercitazione e pella di cui gloria il tutto far lice, senza riserba. E infatti taluni grandi uomini dell'età passate prima (oh, quanto di me per li pari portati capi di virtuoso immaginare!) si han dato in vita l'istessi elogij funebri, epitafij e marche che altri scienziati estranei in morte per loro merito li dovean prestare.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





Opuscoli