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      Appo le femine, del tutto credule, si facean il gran colpo e la fortuna davansi cattivandosene le donazioni in virtù di scrittura di codicilli che si facean fare negli estremi di vita dai moribondi che per l'avanti si trovavan testati, sotto le quali mandavano essi coloro di persone semplici in Paradiso. Nelle robbe rusticane, di fatti, quasi tutte de' Gesuiti vi stavano i ritratti delle dame e donne più facili a cogliersi che n'erano state benefattrici ed aveano lasciate alle Case conventuali di quelli massarie, terreni e predij. Dal che indi (è) nato il proverbio del Santo Ignazio col codicillo.
      Della vaglia simile intanto sarà la carta che io, Villabianca, dietro al mio condito testamento penso forse confidare e passare a mani del mio padre spirituale in quel punto allora del terribil fato.
      Un testamento non ha effetto se non dopo la morte, ed è sempre revocabile, per la esperienza in prattica che se ne ha di divenire i testamenti soggetti ad inganni, sorprese, ecc., motivo per cui si fu stimato necessario di usare ogni sorta di precauzione per impedire che la volontà del defonto non venisse ad eludersi e che non si abusasse della debolezza delle persone moribonde.
      Non poche quindi sono le leggi che a noi insegna il saper legale state prescritte nell'andar de' tempi riguardo a testamento. Ogni Repubblica, ogni Paese ha le sue proprie peculiari. Applichiamoci però qui solo a' Greci e Romani, che son gli autori di saggi detti e in ciò maestri da reputarsi su gl'altri tutti i legislatori e su le altre tutte più illustri genti.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





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