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      SEPOLTURA
     
      Andiamo ora alla tomba che debbo per me sciegliere in racchiudere le ceneri della mia morta salma.
      Non so il luogo in verità opportuno in cui sarò per morire, perchè tal punto è riserbato a Dio. Pensando su ciò però ad hominem, voglio che, toccandomi la fatal sciagura nella città di Palermo, mia patria, sia seppellito il mio cadavere nel real tempio di S. Domenico e nella cappella mia gentilizia del titolo di S. Rosalia, preferendola all'antichissime due professate dai miei arcavoli, esistenti l'una nella chiesa conventuale di carmelitani di S. Nicolò li Bologni e nella cappella di S. Maria di tutte le grazie e nell'altra pur conventuale di francescani del terzo ordine, del titolo dell'Annunziata della Zisa e nella cappella della Concezione, come che essere detta cappella di S. Domenico un acquisto novello fatto da me testatore all'oggetto di non scostarmi per poco, nè pur difonto, dal patrocinio potentissimo della Gran Vergine Madre, che lungamente in tutto il corso di mia vita non ho lasciato di venerare ed adorare con particolare divozione sotto il titolo del SS. Rosario nella grand'ara sua particolare della real basilica, pregandola sempre col più intimo del cuore a farmi fare partecipe della beata visione del divin Figliolo, col dirle: Fac Regina tuum coelo me visere natum quod Deus imperio tu prece Virgo potes.
      Volendo però il Signore che io morissi forse in altre città del Regno, secondo i casi ed accidenti che non so io, e può esser di ciò sortire nelle città di Trapani e di Marsala per gli interessi che ho nelle due città, o sia per gli attacchi di parentela tenuti nelle medesime, come sono de' marchesi di Torralta e signori titolati di baronie Emanuele, cadetti tutti della mia Casa in famiglia, voglio essere perciò sepolto, se sarà in Trapani, nel tempio di S. Domenico e nella cappella del SS. Crocifisso opure nel convento di S. Francesco, se sarà in Marsala, e nel cappellone della chiesa proprio di mia famiglia Emanuele, andando così a trovare le ossa de' miei lontani progenitori, sepolti nelle dette due cappelle ed ove finora stanno de' mausolei marmorei iscrizioni e lapidi sepolcrali di antiquata nobiltà.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
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