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      Voglio inoltre, ordino e comando, io, come sopra testatore, che ogni qualvolta si estinguerà qualche linea dei chiamati e sostituti nel presente mio testamento e li suoi beni passeranno in altra linea, in tal caso il sostituto che succederà alla linea estinta debba pagare alle figlie femine dell'ultimo maschio della linea estinta onze duecento per ognuna in augumento di loro doti nuziali o monastiche, senza che possa detrarle dal fedecommesso, poicchè io testatore con questa condizione intendo devenire alle sostituzioni sudette, quali somme debba pagare colla metà de' frutti di sudetta eredità, restando libera per tal sostituto l'altra mettà.
      E se mai le sudette femine non cureranno esigere le sudette somme del sudetto capo di linea, non possano agire per l'attrassi contro li beni ereditarij di esso testatore pervenuti all'immediato successore, ma possano soltanto agire sopra li beni di detto capo di linee lor debitore infra la mettà de' frutti dal testatore destinata a pagare le sudette somme da detto debitore percette.
      E volendo io finalmente che li miei beni ereditarij, dedotta la legitima spettante a detto mio erede universale, si conservino integri ed intatti nella mia eredità, perciò proibisco a detto mio erede universale la detrazione della tabellionica e proibisco non meno a lui che a tutti li sostituti in detta mia eredità qualsiasi alienazione ed ipoteca de' miei beni ereditarij ed alli collaterali, chiamati e sostituti in questo mio testamento proibisco l'alienazione ed ipotega di sudetti miei beni ereditarij eziandio per causa di costituzione e restituzione di dote o per qualsiasi altra causa de jure privilegiata e privilegiatissima.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
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