Pagina (107/144)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ciò tanto io avverto con somma premura a questi signori deputati, come scottato sentomi bastantemente dell'inclemenza che ne ho patita io stesso autore con parecchi di quei che han volsuto scartabellare tali miei libri in casa mia propria, già divenuta semipublica libreria mercè l'invito da me fatto in stampa a studiosi, col pretesto di diligenziarli eglino pe' lor interessi, fra quali persone, ch'è quel ch'è peggio, vi son state persone nobili da me colte in fallo, benchè compatibili per l'ignoranza prevaricata dal diletto delle pitture, non avendo conosciuto il pericolo di cader infamemente nella viltà di commettervi una birbantata e la vergogna di un gran delitto.
      Li manuscritti son sacrosanti e sono i mobili più preziosi che possa per sè tenere la casa celeste e appo noi più terrena delle divine Muse, onde non debbon passare nelle mani per nessun conto e confidarsi a chiusi occhi a chi che sia senza riserba di persona che vuol toccarli, giacchè per lo più vuol esser costui curioso amante di pescarvi sol del cattivo e ladro forse venale mandatario di litiganti. All'erta, dunque, si dica, per tai furti e ladroncelli, e incessantemente di giorno in giorno, diuque noctuque, si dica all'erta.
      E tanto basti per questo avviso, mentre s'è indrizzato il tutto al giudizio de' letterati, quali sono i bibliotecarij, a cui pauca satis ed il minus dicere sarebbe assai disdicevole, torto facendosi al lor buon nome e virtuosa fama, che li fa meritevoli de' pieni ossequi e della più alta appo tutti venerazione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





Muse