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      Avemo raccontate le storie di questi due santi, acciò che s'abbiano in reverenza e in memoria a' Fiorentini, sì come per la fede di Cristo in questa nostra contrada furono martirizzati, e sono i loro santi corpi. Bene troviamo noi per più antiche croniche che al tempo di Nerone imperadore nella nostra città di Firenze e nella contrada prima fu recata da Roma la verace fede di Cristo per Frontino e Paulino discepoli di santo Piero, ma ciò fu tacitamente e in pochi fedeli, per paura de' vicarii e proposti degl'imperadori, ch'erano idolatri, e perseguivano li Cristiani dovunque gli trovavano; e così dimoraro infino al tempo di Gostantino imperadore e di santo Silvestro papa.
     
      XXII
     
     
      Di Gostantino imperadore e de' suoi discendenti, e le mutazioni che ne furono in Italia.
     
      Troviamo che la nostra città di Firenze si resse sotto la guardia dello imperio de' Romani intorno di CCCL anni, dapoi che prima fu fondata, tenendo legge pagana e cultivando l'idoli, con tutto che assai v'avesse de' Cristiani per lo modo ch'è detto, ma dimoravano nascosi in diversi romitaggi e caverne di fuori da la città, e quegli ch'erano dentro non si palesavano Cristiani per la tema delle persecuzioni che gl'imperadori di Roma, e de' loro vicari e ministri facevano a' Cristiani, infino al tempo del grande Gostantino figliuolo di Gostantino imperadore, e d'Elena sua moglie figliuola del re di Brettagna, il quale fu il primo imperadore cristiano, e adotò la Chiesa di tutto lo 'mperio di Roma, e diede libertà a' Cristiani al tempo del beato Silvestro papa, il quale il battezzò e fece Cristiano, mondandolo della lebbra per virtù di Cristo; e ciò fu negli anni di Cristo intorno CCCXX. Il detto Gostantino fece fare in Roma molte chiese all'onore di Cristo, e abattuti tutti li templi del paganesimo e dell'idoli, e riformata la santa Chiesa in sua libertà e signoria, e ripreso il temporale dello 'mperio della Chiesa sotto certo censo e ordine, se ne andò in Costantinopoli, e per suo nome così la fece nominare, che prima avea nome Bisanzia, e misela in grande stato e signoria: e di là fece sua sedia, lasciando di qua nello 'mperio di Roma suoi patrici, overo censori, cioè vicarii, che difendeano e combatteano per Roma e per lo 'mperio.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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