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      E perché noi facciamo in questa nostra storia digressione, lasciando come Firenze rimase diserta e disfatta, e seguendo le storie e' fatti de' Vandali, e de' Gotti, e de' Longobardi, i quali signoreggiarono lungo tempo Roma, e Toscana, e tutta Italia, sì ne pare di nicessità; ché per la loro forza e signoria li Fiesolani non lasciarono rifare Firenze infino che d'Italia non furono cacciati, come innanzi farà menzione, tornando a nostra materia.
     
      III
     
     
      Come Totile si partì di Fiesole per andare verso Roma, e distrusse molte cittadi, e morì di mala morte.
     
      Rifatta la città di Fiesole, Totile si partì di quella, e andonne per Toscana per guastare lo 'mperio, e per andare a Roma, e prese e distrusse la città d'Arezzo, e quella fece arare e seminare di sale; e Perugia assediò più tempo, e per fame l'ebbe e la distrusse, e 'l beato Arcolano vescovo di quella fece strangolare. Simile fece della città di Pisa, e di Lucca, e di Volterra, e di Luni, e Pontriemoli, Parma, Reggio, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Forlimpopolo, e Cesena: tutte queste cittadi, e l'altre di Lombardia nominate, e molte altre città di Campagna e di terra di Roma dal nequissimo Totile furono distrutte, e molti santi monaci e religiosi da·llui e da sua gente furono distrutti e martirizzati, e fece grande persecuzione a' Cristiani, rubando e disertando chiese e munisteri, e quelle disfaccendo; e poi andando per distruggere Roma, in Maremma morìo di repentina morte. Ma alcuno altro dottore scrisse che 'l detto Totile per gli prieghi a Dio di santo Leo papa che allora regnava si partì d'Italia, e cessò la sua pestilenza; imperciò che, per miracolo di Dio, al detto Totile apparve più volte in visione dormendo una ombra con uno viso terribile e spaventoso, minacciandolo che s'egli non facesse il volere del detto santo padre papa Leone, il distruggerebbe.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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