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      Ma per lo distino, overo per la forza del nimico dell'umana generazione, Maomet non poté continovare, ma si tornò al suo primo servigio e del suo maestro; col quale apresso crescendo Maomet in bontà, gli diede in guardia il suo maestro i suoi cammelli, e guidare sue mercatantie, le quali bene avrosamente avanzò. E morto il suo signore, e per lo suo buono servigio, a la donna piacque, e ebbe affare di lui; e poi morto il marito, il si fece secondo loro costuma suo marito, e fecelo signore d'ogni sua sustanzia e di molto grande avere. Maomet divenuto di povertà in ricchezza, si montò in grande orgoglio e superbia e in alti intendimenti, e pensossi di potere essere signore di tutti gli Arabi, però ch'erano grossi di senno e di costumi, e nonn-aveano nullo signore, né re, né legge: e egli era savio, malizioso, e ricco. E per fornire suo proponimento, prima si fece profeta, e predicava a quello grosso popolo, i quali vivieno sanza legge. E per avere séguito e podere s'acostò con uomini giovani, poveri e bisognosi, e ch'avieno debito, e con rubatori e disperati, seguendo co·lloro ogni peccato, e vivendo co·lloro a comune di ruberie e d'ogni male aquisto, spezialmente sopra i Giudei, cui molto disamava; e per questo divenne e montò in istato e signoria, e fu molto dottato e tenuto nel paese, e quasi come uno loro re fu temuto per lo podere e senno ch'avea tra quella gente barbera e grossa, e per sua superbia più battaglie ebbe co' signori vicini, e più volte vinse, e fu sconfitto, e in alcuna battaglia perdé de' denti dinanzi.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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