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      E quando Maometo fu nell'aggio di XL anni, fu per invidia da' suoi medesimi avelenato; e veggendosi venire a morte, comanḍ che la sua legge fosse oservata, e chi·lla contradicesse fosse morto colla spada; e lascị che, lui morto, nol dovessono soppellire infino a tre d́, peṛ che di certo avea da Dio che in capo de' tre d́, in anima e in corpo, ne sarebbe portato in cielo dagli angeli. I suoi parenti il tennono XII d́, tanto che forte putire facie il suo corpo, e non fu portato in cielo; ma lui poi imbalsimato, il portarono alla sua città da la Mecca onde fu nato, e in quella nel tempio in una arca messo; e per magistero di ferro con forza di calamita, la detta arca col suo corpo sta sospesa in aria sanza nullo altro tenimento. Al cui corpo di Saracini di diversi paesi vi vengono in pellegrinaggio con grandi oblazioni, e dicono che per la sua santità, per miracolo divino sta coś sospeso in aria. Dopo la morte di Maomet molti savi uomini conobbono il falso errore e dottrina di Maomet, ed essere erronica, e da quella si partiro, e molto popolo fu scommosso e ritratto da quella legge. Ma i parenti di Maomet, i quali per la sua signoria erano grandi e potenti, per non perdere loro stato ś ordinaro uno successore di lui al modo del nostro papa, il quale tenesse e guardasse la legge di Maomet, e chiamarlo per sopranome calif. Bene ebbe tra·lloro al cominciamento, per la 'nvidia della signoria, grandissima scisma, e per gara feciono due calif, e l'uno calif dispuose l'altro, e feciono adizioni e correzzioni alla legge prima dell'Alcaram di Maomet; e per questa cagione nacque tra·lloro errore, onde si partirono.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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