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      Lasceremo ora alquanto degl'imperadori e papa, e torneremo a nostra materia de' fatti di Firenze, ch'assai cominciaro a·ffare i Fiorentini delle novità e guerre a' loro vicini per accrescere loro stato.
     
      XXIX
     
     
      Come i Fiorentini isconfissero il vicario d'Arrigo quarto imperadore.
     
      Negli anni di Cristo MCXIII i Fiorentini feciono oste a Montecasciolo, il quale facea guerra alla città, e avealo rubellato messere Ruberto Tedesco, vicario dello 'mperadore Arrigo in Toscana, e stava con sue masnade in Samminiato del Tedesco; e però era Samminiato sopranomato del Tedesco, però che' vicari degl'imperadori ch'erano co le loro masnade de' Tedeschi stavano nella detta terra a guerreggiare le città e castella di Toscana che non ubbidissero gl'imperadori; il quale messere Ruberto fu da' Fiorentini sconfitto e morto, e 'l castello preso e disfatto.
     
      XXX
     
     
      Come nella città di Firenze per due volte s'apprese il fuoco, onde arse quasi gran parte della città.
     
      Negli anni di Cristo MCXV, del mese di maggio, s'apprese il fuoco in borgo Santo Appostolo, e fu sì grande e impetuoso che buona parte della città arse con grande danno de' Fiorentini. E in quello anno medesimo morì la buona contessa Mattelda. E l'anno appresso del MCXVII anche si prese il fuoco in Firenze, e buonamente ciò che non fu arso al primo fuoco arse al secondo, onde i Fiorentini ebbono grande pestilenzia, e non sanza cagione e giudicio di Dio; imperciò che·lla città era malamente corrotta di resia, intra l'altre della setta degli epicuri per vizio di lussuria e di gola, e era sì grande parte che intra' cittadini si combatteva per la fede con armata mano in più parti di Firenze, e durò questa maladizione in Firenze molto tempo infino alla venuta delle sante religioni di santo Francesco e di santo Domenico, le quali religioni per gli loro santi frati, commesso loro l'oficio della eretica pravità per lo papa, molto la stirparo in Firenze, e in Milano, e in più altre città di Toscana e di Lombardia al tempo del beato Pietro martiro, che da' paterini in Milano fu martirizzato, e poi per gli altri inquisitori.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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