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      XII
     
     
      Di novità di Firenze.
     
      Nel detto anno, per pasqua di Natale, s'apprese il fuoco in Firenze nel borgo di piazza Oltrarno, e quasi arse tutto con grandissimo danno. E nota quanta pestilenzia la nostra città ha ricevuta di fuochi appresi, che quasi tra più volte il più della città è stato arso e rifatto.
     
      XIII
     
     
      Come fu fatta pace da' Fiorentini a' Sanesi.
     
      Negli anni di Cristo MCCXXXV, essendo podestà di Firenze messer Compagnone del Poltrone, apparecchiandosi i Fiorentini di fare sopra la città di Siena maggiore oste che per gli anni passati non aveano fatta, e' Sanesi veggendosi molto guasti del loro contado, e la loro forza e potenza molto affiebolita, sì richiesono di pace i Fiorentini, la quale fu esaudita e ferma con patti, che' Sanesi alle loro spese rifacessono Montepulciano, e quetassollo d'ogni ragione e domanda, e alle loro spese, a·ppetizione de' Fiorentini, fornissono il castello di Monte Alcino, il quale era in lega co' Fiorentini, e riebbono i loro pregioni; la quale guerra pienamente era durata VI anni, onde i Fiorentini ebbono grande onore. Lasceremo alquanto de' fatti di Firenze e del paese intorno, faccendo incidenzia, tornando addietro, per raccontare de' fatti, e dell'opere, e guerre dello 'mperadore Federigo alla Chiesa di Roma; le quali novitadi furono sì grandi, che bene sono da notare, imperciò che furono commovimento quasi a tutto il mondo, onde molto ne cresce materia di dire.
     
      XIV
     
     
      Come lo 'mperadore Federigo venne in discordia colla Chiesa.
     
      Dapoi che Federigo secondo fue coronato da papa Onorio, come detto avemo addietro, nel suo cominciamento fu amico della Chiesa, ma poco tempo appresso per la sua superbia e avarizia cominciò ad esurpare le ragioni della Chiesa in tutto suo imperio, e nel reame di Cicilia e di Puglia, promutando vescovi, e arcivescovi, e altri prelati, e cacciandone quegli messi per lo papa, e faccendo imposte e taglie sopra i cherici a vergogna di santa Chiesa; per la qual cosa da papa Onorio detto che·ll'avea coronato fue citato e ammonito che lasciasse a santa Chiesa le sue giuridizioni, e rendesse il censo.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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