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      Altri dissono che 'l detto imperadore al continuo s'intendea col soldano di Babbillonia per lettere e messaggi e grandi presenti, e ch'egli mandò con patti fatti e fermi che s'egli rompesse il detto grande passaggio (temendo forte de' Cristiani), che a·ssua volontà il metterebbe in signoria e sagina del reame di Ierusalem sanza colpo di spada; le quali di su dette cagioni e l'una e l'altra pareano esser il vero, per le cose che avennero appresso; imperciò che con tutta la pace e accordo fatto da la Chiesa allo 'mperadore, sempre di ciascuna parte rimase la mala volontà, e maggiormente nello 'mperadore, per la sua superbia.
     
      XVII
     
     
      Come lo 'mperadore Federigo passòe oltremare, e fece pace col soldano, e riebbe Ierusalem contra volontà della Chiesa.
     
      Poi gli anni di Cristo MCCXXXIIII lo 'mperadore Federigo fatta sua armata e grande apparecchiamento, sanza richiedere il papa o la Chiesa, o nullo altro signore de' Cristiani, si mosse di Puglia e andonne oltremare più per avere la signoria di Ierusalem, come gli avea promessa il soldano, che per altro benificio di Cristianità; e ciò apparve apertamente, ché giunto lui in Cipri, e mandato in Soria innanzi il suo maliscalco con parte di sua gente, non intese a guerreggiare i Saracini, ma i Cristiani; ché tornando i pellegrini d'una cavalcata fatta sopra i Saracini con grande preda e molti pregioni, il detto maliscalco combatté co·lloro, e molti n'uccise, e rubò loro tutta la preda. E questo si disse che fece per lo trattato che·llo 'mperadore tenea col soldano, stando lui in Cipri, che spesso si mandavano ambasciadori e ricchi presenti.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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