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      E così intese Carlo al suo apparecchiamento con ogni sollecitudine e podere, e rispuose al papa e a' cardinali per lo detto legato cardinale, come avea accettata la loro elezione, che sanza guari d'indugio passerebbe in Italia con forte braccio e grande potenzia alla difensione di santa Chiesa e contro a Manfredi, per cacciarlo della terra di Cicilia e di Puglia; della quale novella la Chiesa e tutti suoi fedeli, e chiunque era di parte guelfa, si confortarono assai e presono grande vigore. Come Manfredi sentì la novella, si provide al riparo di gente e di moneta, e colla forza della parte ghibellina di Lombardia e di Toscana, ch'erano in sua lega e compagnia, ordinò taglia e guernimento di più gente assai che prima nonn-aveano, e fecene venire della Magna per suo riparo, acciò che 'l detto Carlo né sua gente di Francia non potessono entrare in Italia né passare a Roma; e con moneta e con promesse si recò gran parte de' signori e delle città d'Italia sotto sua signoria, e in Lombardia fece suo vicario il marchese Palavigino di Piemonte suo parente, che molto il somigliava di persona e di costumi. E simigliante fece apparecchiare grande guardia in mare di galee armate de' suoi Ciciliani e Pugliesi, e de' Pisani ch'erano in lega con lui, e poco dottava la venuta del detto Carlo, il quale chiamavano per dispetto Carlotto. E imperciò che a Manfredi parea esser, e era, signore del mare e della terra, e la sua parte ghibellina era al di sopra e signoreggiava Toscana e Lombardia, la sua venuta avea per niente.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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