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      E de' primi che gli seguirono furono gli usciti guelfi di Firenze, ond'era capitano il conte Guido Guerra, e la 'nsegna portava messer Stoldo Giacoppi de' Rossi: i quali Guelfi alla presa del detto San Germano si portarono maravigliosamente e come buona gente, per la qual cosa quegli di fuori presono cuore e ardire, e chi meglio poteva si mettea dentro alla terra. Quegli d'entro, vedute le 'nsegne de' nemici in su le mura, e presa la porta, molti ne fuggirono, e pochi ne stettono alla difensione; per la qual cosa la gente del re Carlo combattendo ebbono la terra di San Germano a dì X di febbraio MCCLXV, e fu tenuta grandissima maraviglia, per la fortezza della terra, e piuttosto fattura di Dio che forza umana, perché dentro v'avea più di M cavalieri e più di Vm pedoni, intra' quali avea molti arcieri saracini di Nocera; ma per una zuffa che la notte dinanzi, come a Dio piacque, surse tra' Cristiani e' Saracini, della quale i Saracini furono soperchiati, il giorno appresso non furono in fede alla difensione della terra; e questa infra l'altre fu bene una delle cagioni perché perderono la terra di San Germano. Delle masnade di Manfredi furono assai morti e presi, e la terra tutta corsa e rubata per li Franceschi, e ivi soggiornò lo re e sua oste alquanto per prendere riposo, e per sapere gli andamenti di Manfredi.
     
     
     
      VII
     
     
      Come lo re Manfredi andò a Benivento, e come ordinò sue schiere per combattere col re Carlo.
     
      Lo re Manfredi intesa la novella della perdita di San Germano, e tornandone la sua gente sconfitti, fu molto isbigottito, e prese suo consiglio quello ch'avesse a·ffare, il quale fu consigliato per lo conte Calvagno, e per lo conte Giordano, e per lo conte Bartolomeo, e per lo conte camerlingo, e per gli altri suoi baroni ch'egli con tutto suo podere si ritraesse alla città di Benivento per forte luogo, e per avere la signoria di prendere la battaglia a sua posta, e per ritrarsi inverso Puglia, se bisognasse, e ancora per contradiare il passo al re Carlo, imperciò che per altra via non potea entrare in Principato e a Napoli, né passare in Puglia se non per la via di Benivento; e così fu fatto.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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