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      E stando ad oste sopra quello di Siena, gli usciti ghibellini di Firenze con masnade tedesche ch'erano in Siena e in Pisa, per trattato de' Ghibellini e terrazzani del castello di Poggibonizzi, entrarono nel detto castello di Poggibonizzi, il quale era al poggio molto forte. Per la qual cagione il detto maliscalco coll'oste si partì del contado di Siena, e infra il terzo dì si puose ad oste al detto castello di Poggibonizzi, e' Fiorentini vi cavalcarono per comune in mezzo luglio, e simigliante vi venne gente di tutte le terre di Toscana ch'erano a lega co' Fiorentini a parte guelfa, e isteccarlo intorno intorno, e con torri e difici di legname, acciò che la gente che v'erano rinchiusi dentro non ne potessono uscire né avere soccorso, e gittandovi dentro con molti difici. E essendo al detto assedio, lo re Carlo essendo fatto per lo papa e per la Chiesa generale vicario di Toscana, mentre che imperio vacasse, sì venne di Puglia in Toscana, e il presente mese di agosto con sua baronia entrò in Firenze, il quale da' Fiorentini fu ricevuto a grande onore come loro signore, andandogli incontro il carroccio e molti armeggiatori. E in Firenze soggiornò VIII dì, e fece più gentili uomini di Firenze cavalieri, e appresso in persona con tutta sua cavalleria volle andare nell'oste a Poggibonizzi, perché sentiva che' Pisani, e' Sanesi, e gli altri Ghibellini faceano grande raunata di gente a cavallo e a piè per soccorrere la gente ch'era assediata in Poggibonizzi; e al detto assedio si stette IIII mesi.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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