Pagina (363/501)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      XXX
     
     
      Come lo re Carlo raquistò tutte le terre di Cicilia e di Puglia che gli s'erano rubellate.
     
      Lo re Carlo avuta la vittoria contra Curradino, tutte le terre del regno di Puglia ch'erano rubellate s'arrenderono al re sanza contasto; e molti de' caporali ribelli che·ll'aveano ribellate gli fece morire di mala morte. E in Cicilia mandò incontanente il conte Guido di Monforte, e messer Filippo suo fratello, e messer Guiglielmo di Belmonte, e messer Guiglielmo lo Stendardo, suoi baroni, con grande armata di galee e con grande compagnia di cavalieri franceschi e provenzali per racquistare le terre dell'isola, le quali quasi tutte s'erano rubellate dal re, salvo che Messina e Palermo; ed erane capitano uno messer Currado, detto Caputo overo d'Antioccia, de' discendenti dello 'mperadore Federigo, il quale con suo seguito de' rubelli mantenea le terre rubellate contro al re Carlo, e fecegli grande guerra. Ma come i detti signori furono in Cicilia, e per la vittoria che 'l re avea avuta contra Curradino, molte delle terre s'arrenderono a' detti signori, e assediarono il detto Currado nel castello di Santo Orbe, il quale per assedio vinsono, e 'l detto Currado presono, e feciongli cavare gli occhi, e poi il feciono impiccare. E morto il detto Currado e i più de' caporali rubelli suoi seguaci, tutte le terre dell'isola furono all'ubidenza del re Carlo. E ciò fatto, riformò il reame di Cicilia e di Puglia in buono e pacifico stato, e guidardonò i suoi baroni che·ll'aveano servito di terre e di signoraggi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





Carlo Cicilia Puglia Carlo Curradino Puglia Cicilia Guido Monforte Filippo Guiglielmo Belmonte Guiglielmo Stendardo Messina Palermo Currado Caputo Antioccia Federigo Carlo Cicilia Curradino Currado Santo Orbe Currado Currado Carlo Cicilia Puglia