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      La quale sopradetta parte ghibellina di Bologna si ridusse in Faenza; per la qual cosa i Bolognesi il settembre vegnente andarono ad oste alla città di Faenza, e guastarla intorno, onde i Ghibellini di Romagna colli usciti di Bologna feciono loro capitano di guerra Guido conte di Montefeltro, savio e sottile d'ingegno di guerra più che niuno che fosse al suo tempo.
     
      XLV
     
     
      Come giudice di Gallura con certi Guelfi fu cacciato di Pisa.
     
      Negli anni di Cristo MCCLXXIIII Giovanni giudice del giudicato di Gallura, grande e possente cittadino di Pisa, con suo séguito d'alquanti Guelfi di Pisa, per oltraggio di sua signoria, e perché il popolo di Pisa si tenea a parte d'imperio, fue cacciato di Pisa. Per la qual cosa il detto giudice si legò co' Fiorentini, e co' Lucchesi, e cogli altri Guelfi della taglia di Toscana; e co·lloro insieme del mese d'ottobre andarono ad oste sopra il castello di Montetopoli, il quale ebbono a patti, uscendone i forestieri sani e salvi, e 'l castello rimase al detto giudice di Gallura, il quale poco vivette, perché il maggio seguente, gli anni di Cristo MCCLXXV, morì nel castello di Samminiato.
     
      XLVI
     
     
      D'uno grande miracolo ch'avenne in Baldacca e Mansul oltremare.
     
      Negli anni di Cristo MCLXXV avenne uno grande e bello miracolo, del quale è bene da farne menzione in questa nostra opera, in adificazione della nostra santa fede. Egli era in que' tempi uno califfo de' Saracini in Baldacca e 'n Mansul, molto savio e litterato, e nimico e persecutore de' Cristiani, che in quello paese n'avea assai; e trovando egli per lo Vangelo di santo Matteo, ove Cristo disse a' suoi discepoli che chi avesse tanta fede quant'uno granello di senape, e nel suo nome comandasse a uno monte si levasse di suo luogo e si ponesse altrove, sì il farebbe essere; trovando questo argomento, per confondere i Cristiani, sì richiese i vescovi e' caporali de' Cristiani, e mostrò loro il detto Vangelio, e se 'l volessono aprovare, tutti dissono di sì. Allora comandò loro che "infra X dì voi comandiate a uno grande monte ch'era in quello luogo si levasse e si riponesse in altra parte, e se ciò non farete, voi sete sanza fede al vostro Iddio, e falsi Cristiani, e voglio che rinneghiate Cristo e facciatevi Saracini, e se non, sì vi farò tutti morire di mala morte". Ricevuto l'aspro e crudele comandamento, non sapeano che·ssi dire né che·ssi fare, ma con grandi pianti e dolori, come gente giudicata a morte, ricorsono alla misericordia d'lddio, e alla penitenzia, digiuni, e orazioni di dì e di notte.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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